Stampafoglie

Febbraio non è il mese ideale per andare in giro a cercare foglie. Soprattutto se le vorresti verdi, fresche e sottili. La maggior parte degli alberi si sono già spogliati e ora se ne stanno lì nudi e addormentati ad aspettare il primo tepore di marzo. Chi ha scelto di non spogliarsi invece ha foglie spesse e coriacee, in grado di resistere al freddo. Sarà difficile trovare quello che ci serve.

Una delle cose che amo della mia vita in campagna sono le passeggiate libere e imprevedibili nei dintorni di casa, fra campi, boschi, olivete, sentieri sassosi e radure gorgoglianti d’acqua. Nel tempo ho imparato a conoscere questi luoghi come fossero stanze di una casa più grande, come se la campagna fosse il mio giardino. So dove trovare abeti, lecci o cipressi, so dove crescono i muschi più folti, gli asparagi e le ortiche, dove raccogliere acacia e sambuco da friggere in primavera, dove esplodono gialle le ginestre di giugno. So che devo salire in alto per trovare i pini neri, generosi di pigne da bruciare nel camino.

E allora traccio una mappa mentale dei sempreverdi più a portata di mano e parto per la raccolta. Prendo leccio, olivo, viburno, alloro, cotonastro, rosmarino, mimosa, edera, cipresso, rovo, tarassaco, calendula, erbacee varie e fiori di anemone.
Cosa voglio farci?
Stavolta le idee sono troppe e mi tocca sfoltirle un po’. Ma voglio provare con l’arte, il colore e il pasticcio libero.

Oltre a essere divertente, usare le foglie per dipingere aiuta i bambini a concentrarsi sulla loro variabilità di forme, colori e consistenze, e quindi sulla loro biodiversità, oltre che sull’anatomia (picciolo, nervature, margine, lamina ecc.) o sui principali criteri di classificazione (conifere, latifoglie ecc.).

Mentre osservano le foglie da vicino in cerca di quelle più adatte a realizzare il loro progetto, i bambini inoltre fanno domande che possono essere usate da spunto per affrontare altri temi: perché questa foglia è spessa e dura? Perché profuma? Perché ha le spine? Perché sopra e sotto ha due colori diversi?


Cosa serve:

  • Foglie di forme diverse
  • Fogli di carta
  • Fogli da acquerello per gli stampi di clorofilla
  • Colori a piacere (io ho usato i pastelli gel) e pastelli a cera senza involucro di carta.
  • Un piccolo martello di legno

1. Foglie strofinate

Un metodo facilissimo, veloce e anti-caos per riprodurre su carta la forma delle foglie è quello del frottage. Disponiamo le foglie sul tavolo con le nervature verso l’alto, le copriamo con un foglio abbastanza sottile e poi le strofiniamo con il lato lungo di un pastello a cera o, ancora meglio, con uno di quelli a forma triangolare. I contorni e le nervature delle foglie appariranno sul foglio come per magia.
È essenziale scegliere foglie non troppo sottili né troppo coriacee, scartando anche quelle dalla forma troppo tridimensionale, altrimenti l’impronta sul foglio non risulterà abbastanza nitida.

2. Foglie arcobaleno

Usiamo le foglie come veri e propri stampi, per completare il proprio albero oppure per creare composizioni a piacere.
Anche in questo caso utilizzeremo la pagina inferiore della foglia, dove le nervature sono più evidenti: basta riempirla di colori, capovolgerla e premerla sul foglio per ottenere un’impronta quasi perfetta.
Per colorare le foglie si possono usare tempere, acrilici e altri colori da stendere a pennello. Io però ho provato con i pastelli in gel e il risultato è stato ottimo: la consistenza del colore è abbastanza morbida per definire anche i dettagli più piccoli, senza rischiare sbavature e straripamenti sul foglio.

3. Foglie di clorofilla

In questo caso non servono colori di nessun tipo… Si usa la clorofilla stessa!
È essenziale però utilizzare foglie freschissime, sottili e molto pigmentate, altrimenti il segno sulla carta richiede una “lavorazione” eccessiva.
Dopo aver posizionato le foglie nella posizione desiderata infatti, dovremo batterle ripetutamente con un martello di legno, finché la clorofilla non andrà ad imprimersi sul foglio. Stavolta come base è meglio usare fogli da acquerello, che catturano meglio il colore.

Mio figlio ha deciso di voler provare senza martello, semplicemente strusciando le foglie sulla carta. Ha funzionato! E il vantaggio è che in questo modo si guadagna in libertà di movimento e quindi di tratteggio. Lui si è dedicato a tracciare lunghe linee discendenti verso il basso… E subito dopo ha scoperto di aver disegnato un salice piangente! 😂

Abbiamo abbinato questo laboratorio alla lettura del libro Con le mani nella terra di Emanuela Bussolati (Editoriale Scienza, 2019).

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